Il centro della fiaba Il centro della fiaba

Valutazioni dei partecipanti

Il laboratorio è stato un bel momento di crescita. Mai avrei pensato di riuscire ad affrontare un pubblico, eppure la forza della fiaba su cui abbiamo lavorato è stato ciò che mi ha guidato. La potenza intrinseca nella fiaba e il paziente

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lavoro svolto insieme sono riusciti a farmi uscire fuori da me stessa (ovviamente questo con la sua relatività.) Il laboratorio è stata anche occasione di recupero di memorie lontane, come quelle delle fiabe della nonna, ha messo in moto un piacere al racconto in me, in mia madre, nelle mie figlie, che ci unisce molto. Sono soddisfatta del conduttore, non si è risparmiato per nulla e questo è sintomo di grande serietà e professionalità. Il gruppo che si è creato era un bel gruppo, purtroppo io non l’ho molto sentito nelle attività che abbiamo fatto, ho lavorato molte volte da sola. L’unica cosa che suggerirei è legata al momento della scelta delle fiabe. per me non è stato rilassante, però forse questo è dipeso anche dal fatto che molte hanno deciso la propria fiaba in fretta e questo mi ha messo un pò di ansia. Per il resto è andato tutto bene, anche il luogo dove si è svolto il laboratorio mi è piaciuto.

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All’inizio non mi sentivo all’altezza e non mi ero mai soffermata a riflettere sulla bellezza e sul significato che la fiaba può avere.

Dal primo incontro ho percepito una bella sintonia che, se pure con un pò di fatica, mi ha permesso di aprirmi e raccontarmi con serenità.
La prima cosa che mi è piaciuta è stata la possibilità di ascoltare e ascoltarci, di osservare con attenzione l’altro, di entrare, in qualche modo, ciascuno nel mondo dell’altro, attraverso un racconto, una fiaba.
E’ stato bello scoprire il potere del racconto, non immaginavo potesse coinvolgermi tanto, e mi sono davvero divertita!! In alcune situazioni anche commossa.
Chi ha condotto il laboratorio è riuscito a darmi dei consigli che mi sorprendevano sempre di più, come se mi conoscesse da tanto tempo.
Con grande sensibilità è entrato in punta di piedi nel racconto di tutti noi senza mai trascurare o sminuire quello che inevitabilmente ci “portavamo dietro”.  Giovanna

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Quando ho accettato di impegnarmi nel laboratorio l’ho fatto con curiosità, entusiasmo, ma non senza delle perplessità.

Nel corso del workshop mi sono resa conto di quanto fosse impegnativo il percorso, molto più delle mie aspettative, ma nello stesso tempo ne ho colto il valore aggiunto che consiste nel lavoro individuale, nell’ascolto dell’io di ciascuno, nella capacità del conduttore di fare emergere le potenzialità espressive diverse in ognuno di noi. Un lavoro prezioso. E a Palermo unico, oltre tutto. Claudia

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Amo sempre tanto a partecipare a questi laboratori. Per me è un mondo totalmente incantevole e voglio continuare. Credo molto nei consigli esperti di Alberto durante le prove e le prendo molto sul serio. Lui e’ molto bravo nel trovare i vostri punti di forza e di debolezza e di trovare precisamente quello che funziona per noi. Ci siamo pure divertiti un sacco allo stesso tempo. Purtroppo, quando siamo in troppi non tutti riescono a provare ogni volta. Ma e’ molto raro che questo accada, quasi mai. E’ anche molto bello ascoltare gli altri, come narrano e impariamo molto cosi, sia individualmente che in gruppo. I giochi di gruppo sono anche molto utili e aiutano a rompere il ghiaccio e ci aiutano a perdere le nostre inibizioni. Mi ci è voluto un po ‘per apprezzare l’utilità di questi e ero sempre più desideroso di arrivare dritto alla parte del racconto. Ma Alberto trovava sempre qualcosa di nuovo e interessante da fare. Ho imparato a fidarmi di lui e dei suoi metodi unici e affascinanti. Egli ha ragione su molte cose, almeno il 95% delle volte. Daniel

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Il laboratorio sulle fiabe è stato una meravigliosa scoperta!
L’aspetto più sorprendente è stato vedere come ogni storia prende vita attraverso la persona che la racconta.
Ho ripensato tanto al percorso fatto e mi sono resa conto di come ogni elemento sia stato prezioso: le persone con cui ho condiviso questo percorso, le emozioni che ho provato, le fiabe su cui abbiamo lavorato, gli strumenti ed i consigli che ci hanno permesso di dare vita alle storie. Le indicazioni e i feedback di chi ci ha guidati hanno aiutato a focalizzare i nostri punti di forza e campi di miglioramento e ad affrontare la serata finale con coraggio e motivazione. Mi è piaciuta moltissimo la dimensione del gruppo, che ha accolto, custodito e sostenuto la nascita e l’evoluzione tutte le storie; è stato arricchente imparare attraverso le storie degli altri, vedere nascere o creare una storia, sostenere gli sforzi di ognuno. È un bellissimo inizio per me, sento l’esigenza di continuare questo percorso. Giulia

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Avevo bisogno di recuperare strumenti e autostima per riuscire a raccontare qualsiasi cosa davanti agli altri. E penso di avere raggiunto l’obiettivo.
Mi ritengo soddisfatta anche se vorrei mettermi alla prova con una fiaba triste per capire quanto posso andare oltre.
Quello che un po’ mi è mancato è una strutturazione temporale delle prove di ciascuno: era tutto dato al caso e in questi casi c’è sempre chi è più timido e chi meno. Sapere che un determinato giorno è il mio turno di prova mi mette nelle condizioni di prepararmi e di lavorarci sopra. E questo dà anche modo di calibrare il tempo dedicato a ciascuno. Mi è parso che qualcuno è stato attenzionato di più di altri ma, ne sono sicura, non intenzionalmente; e in ogni caso forse è solo una mia impressione. Comunque è anche vero che nell’incontro aggiuntivo questo tempo è stato fortemente e ben recuperato. Cinzia

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Tempo fa non avrei mai pensato di fare un laboratorio sul racconto. E l’idea di dover culminare con un evento in pubblico era la cosa che più mi incuteva timore.
Il modo in cui siamo stati guidati è stato fondamentale. Un atteggiamento non giudicante, ma semplicemente maieutico; con la capacità di far maturare certi processi senza forzarli. Nel momento in cui abbiamo visualizzato la nostra immagine ho capito che la fiaba che avrei raccontato avrebbe solo preso spunto dal foglio di carta, ma alla fine sarebbe stata la mia. Ecco se una critica devo fare mi viene in mente che mi sarebbe piaciuto che occasioni del genere avessero cadenzato ancora di più il nostro percorso. E’ incredibile come il racconto da una scelta istintiva e superficiale, arrivi in qualche modo a cucirsi addosso… ad appartenere. In un mondo dove tutto è costruzione di qualcosa che sia “visibile e valutabile” non sempre viene riconosciuto il valore di occasioni come queste. Cosa c’è invece di più bello di toccare corde che il più delle volte restano nascoste o inespresse? Di cercare e portare gli altri a cercare la verità, l’autenticità, dietro l’artificio che le nasconde? Ho l’impressione che quest’esperienza sarà la prima di altre simili. Irene

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Il lavoro di gruppo ha avuto per me un andamento lieve. Abbiamo trovato, senza cercarla troppo, una misura che per me è stata quella “giusta”. Forse un po’ per la personalità degli altri, e un po’ per il modo in cui il lavoro è stato condotto: molto accogliente e delicato. Ho sentito che chi ci ha guidati andava molto piano, e spingeva quando sapeva o sentiva di poterlo fare. Ho apprezzato molto la diversità dei modi usati con ognuno di noi. Riguardo alla storia, non potevo fare scelta più appropriata. Ha dato il via a un doppio lavoro, in qualche modo. Un lavoro con il corpo lì al laboratorio, e un lavoro con le parole e con le immagini altrove. Ed è stato un po’ faticoso: ha reso difficile quello che è stato definito l’ascolto con la parte interna, così come non mi ha facilitato nella traduzione di immagini in movimenti espressioni voci…  L’ultima sera mi sono proprio divertita. Devo dire la verità: mi piaceva troppo il pubblico che mi guardava, e la mia unica paura, prima dell’evento finale, era di non essere all’altezza. Jenny

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La nostra esperienza mi è piaciuta; soprattutto per il modo bello in cui si è conclusa e compiuta. Sono contento di aver fatto ridere il pubblico e di averlo fatto mettendoci del mio. Il rapporto con la storia e` stato un po’ neutro. Non la sentivo troppo mia se non per qualcosa tra le righe. Ma alla fine ci ho fatto pace. Salvo

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Ancora campo di rendita delle emozioni che questa seconda prova mi ha regalato: perché non sapevo se la prima volta era andata bene per caso, e perché di nuovo ho provato quella sensazione, mentre raccontavo, di essere all’interno di un cerchio magico pieno di un’energia propizia che non ti fa temere. Chi ci guida ha grande pazienza quando si trova dinnanzi alle nostre resistenze…e ci fa amare “la sua materia” perchè sentiamo che lui per primo la ama. Enza

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Sono contenta di essere andata avanti, perché per me ha un senso aver fatto un percorso seppur breve. Le cose più rilevanti per me sono: “collaborare” alla realizzazione di un qualcosa, usare la voce e il corpo per esprimermi, una continua scoperta. Comunicare/trasferire a un pubblico, imparare a narrare da un punto di vista espressivo che non è il mio abituale, sperimentare appunto e poi imparare anche dagli altri, condividere il lavoro con gli altri. C’è SEMPRE un momento nel percorso, in cui devo affrontare degli ostacoli, ma una volta superati, poi vado tranquilla. Francesca

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A questo laboratorio ero molto più rilassata, perché era il secondo. Ogni volta imparo che stare davanti al pubblico significa donare parte di te a loro e viceversa e ogni volta non è così semplice e ovvio ma è comunque stimolante! Mi piace molto vedere scolpire la storia di volta in volta da chi conduce; i suggerimenti che mi da e assecondarli fidandomi di lui. Cinzia